La Storia

L’antica  storia del Ditta Vigliacci si perde nelle prime luci dello scorso secolo. Ma è in un giorno particolare nel 1912 che vediamo distinguersi  il talento dell' ideatore e fondatore della ditta: il grande Petrus Vigliacci (1891-1937).
Per cominciare il racconto delle gesta di questa dinastia non può mancare un rigraziamento speciale all'impresario Amsicora Capra, che nel medesimo anno della nascita della ditta Vigliacci inaugurava uno stabilimento a Cagliari per la produzione di una Birra, di cui non menzioniamo il nome per non offendere l’intelligenza dei lettori.
Petrus Vigliacci, in quei tempi commerciava pettini  di corno di muflone guspinese e si racconta che con le sue tecniche persuasive riuscisse a venderli anche ai calvi.
La mattina dell’inaugurazione del birrificio Petrus Vigliacci andò con il suo carretto e si racconta che alle 15 tutti i suoi pettini già alloggiavano nelle tasche interne delle giacche degli invitati, mentre nelle tasche di Petrus  i ricavi di tutte quelle vendite.
Finito il lavoro, non restava altra cosa da fare che assaggiare la strepitosa birra che il suo amico stava cominciando a produrre in grosse quantità. Assaggia una e assaggia due e assaggia ancora, il nostro Petrus Vigliacci fu ben presto allegro e disposto a diventare il centro dell'attenzione della festa

Con loquace garbo radunò intorno a se un cerchio di persone e con abilità inaspettata, si esibì in una serie di numeri di equilibrio e destrezza da far invidia a circensi del calibro dei Togni, degli Orfei e addirittura dei Soleil.
Amsicora Capra, nel vedere i suoi invitati così divertiti e rilassati e al capire che della sua birra avrebbe parlato ben presto tutta la città, decise di complimentarsi con Petrus Vigliacci e decise pure di farcire i complimenti con un rotolino di denari.
Quel rotolino, conteneva la bellezza di 500 lire.

Per farvi capire la felicita di Petrus riporterò, in lire, alcuni dati di allora:

Pane  0,38
Carne 1,29
Zucchero 1,54
Latte 0,26
Giornale 0,05
Biglietto treno Roma-Milano 35
10 sigarette 0,18
Telegramma  1
Macchina per cucire 205
Una poltrona alla Scala 15
Un pettine 3 lire.

Praticamente una piccola fortuna.

Fu in quella notte, che Petrus Vigliacci dopo aver fatto all'amore con una bellissima donna conquistata alla festa , di cui poco più si sa, cominciò a pensare e ripensare. Confrontò il guadagno di una buonissima giornata di vendite dei suoi pettini in corno, con quel rotolino di banconote.
Capì che era tempo di dare una strambata alla rotta della sua vita.
Con quei soldi comprò il suo primo Carretto da Spettacolo, un asino a cui diede il nome Davidino, e del materiale per costruire gli attrezzi che necessitava per fare spettacolo. Costruì tutto da se tranne il monociclo che comprò per 30 lire da una giovane donna bionda afrosarda.
E partì: girò tutte le piazze dell'isola, piccoli e grandi centri.
Spettacoli, avventure,  lacrime e risate.
Mille amori l'hanno aiutato a non sentire la solitudine e il freddo della notte, ma soprattutto a lasciare una ramificatissima dinastia Vigliacci che arriva fino ai giorni nostri. Mille volte ha dovuto difendere con tutte le sue forze i suoi guadagni e i suoi attrezzi presi spesso di mira da briganti e affamati e non sempre ebbe la meglio e dovette ricominciare più volte da zero.
“Mille volte” rispose sorridente, quando in vecchiaia  uno dei suoi tanti nipoti gli chiese: “Risceglieresti questa vita nonno?”
Lunga è la storia e tante sono le vicende che separano il vecchio Petrus Vigliacci dai tre eredi Cotonio, Mirardo e Edonio Vigliacci che portano avanti fino ai giorni nostri questa vecchia ditta familiare dai pochi padri e dalle tante madri